Il sito internet di uno studio legale non è certo un contenitore molto aperto alla creatività, ma descrivendo l’attività dello studio e le qualità dei professionisti si deve riuscire a far emergere quegli aspetti peculiari che sono il loro valore distintivo. Nei casi più difficili occorre almeno, non annoiare il lettore con affermazioni vuote e pleonastiche. Lo stesso vale per gli interventi pubblicati sui Social network.
Uno strumento molto efficace per ottenere un buon risultato è registrare dei brevi video che tengano luogo degli articoli, a condizione che siano realizzati da professionisti in modo tecnicamente ineccepibile.
Se la scrittura su internet segue regole sue che non sono molto cambiate negli anni, sono invece evoluti, trasformati o addirittura stravolti tutti gli altri linguaggi utilizzati sul web, in particolare i video che non possono certamente essere amatoriali, a meno di risultare controproducenti.
ll testo realizzato per la lettura sul monitor (secondo gli ultimi dati, oltre la metà dei navigatori visualizza il sito sullo schermo di uno smartphone), non viene letto per più di pochi secondi.
Deve quindi essere perfetto e pensato per catturare l’attenzione.
Il video invece si “lascia guardare”, ma implica l’audio e non sempre chi sfoglia il nostro sito può “ascoltare”, per questo ci sono mille accorgimenti che vanno utilizzati, come ad esempio i sottotitoli.
Le poche regole buone per la scrittura e per i video sono:
• chiarezza
• concisione
• qualità tecnica
(font, dimensioni e impaginazione per lo scritto, luci, realizzazione e montaggio per il video)
Un manuale sempreverde sul tema è senz’altro Scrivere per Internet di Luisa Carrada che, insieme a Le lezioni americane di Italo Calvino ha rappresentato e ancora rappresenta, per me un vademecum di scrittura.
Ora, se avete voglia di leggere, in questo numero della newsletter ci sono 3 articoli che ho scritto per Il Sole 24 Ore, un breve video sul convegno di ANF a cui ho partecipato a Bologna e una intervista che ho rilasciato al periodico Avvocati.
Lewis Carrol, Alice in Wonderland