di Paola Parigi
Pubblicato su QDF Il Sole 24 Ore 27/5/2017
Il gioco di parole serve a mettere in evidenza il maggiore paradosso legato all’uso dei Social Network per acquisire visibilità da parte di professionisti e di studi professionali.
La comunicazione attraverso questi strumenti, nel suo senso più generale, da parte di commercialisti, avvocati, consulenti del lavoro, medici, agronomi, ingegneri, architetti e via dicendo, infatti, è un tema piuttosto delicato il cui impatto, sul pubblico dei clienti e potenziali tali viene sottovalutato o banalizzato proprio a causa di un uso non “professionale”.
Il professionista deve comunicare affidabilità
L’attività professionale è costituita, per natura, da un insieme di azioni pratiche sommate a prestazioni intellettuali guidate da competenza e affidabilità. La principale leva azionata da un cliente per guidare la scelta di un professionista sul mercato è infatti la possibilità di accordargli piena fiducia.
Quel che conta, nella percezione di un cliente, non è tanto quello che un professionista fa, ma è come lo fa, spesso indipendentemente dal fatto che ottenga o meno il risultato auspicato.
Lewis Carrol, Alice in Wonderland