Alla domanda su quale sia il valore del brand dello studio legale ha risposto bene Nicola Di Molfetta, nell’editoriale all’ultimo numero di MAG, dove leggiamo: il brand «è un vero e proprio asset in cui si concentrano valori, cultura e storia» e che va oltre le questioni di immagine.
Tutto vero, quando le cose funzionano.
Brand dello studio legale e immagine
L’esperienza del consulente, che affianca spesso compagini nascenti o spin-off e partecipa al complesso processo di naming oltre che a quello creativo della firm image, insegna che il processo di realizzazione della brand identity non è affatto semplice, soprattutto nel settore degli studi legali.
Il vero capitale di uno studio è costituito infatti dai valori che i fondatori e i soci riconoscono come propri ma non sempre questo si riflette nel marchio che accompagnerà la loro storia.
L’identità è il cuore del brand dello studio legale
Il cuore di un brand e la sua forza sono tutt’uno con l’identità dello studio, concetto tanto importante quanto indefinibile che però racchiude il nucleo della forza del brand.
È l’identità il quid che consente a un nome di diventare un brand così come permette a un gruppo di diventare una squadra i cui valori si trasmettono a tutti coloro che ne entrano a far parte.
L’identità dello studio deve diventare più importante di quella dei suoi componenti, anche se si nutre delle loro qualità.
È quando lo studio acquisisce un suo stile riconoscibile che si può affermare che il brand esiste nella sua accezione più vera, ben al di là della pura ricerca estetica di un nome più o meno accattivante.
Senza l’identità non c’è strategia di marketing legale o di brand identity che tenga, il brand non diventerà forte e sarà contrastato dalla reputazione dei singoli.
È per questa ragione che si trova spesso preferibile costruire il brand sul nome dei soci fondatori, seguendo la tradizione statunitense, per estendere agli altri avvocati la reputazione dei soci titolari, fino a che il loro successo personale non consenta loro di modificare il marchio e apporre, come dicono negli USA «the name on the wall».
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